MEDIAZIONE INTERCULTURALE

MEDIAZIONE INTERCULTURALE

La mediazione interculturale va considerata come dimensione costante delle politiche di integrazione sociale, sia per facilitare ai cittadini migranti l’esercizio dei diritti fondamentali, sia per promuovere la reciproca conoscenza quale fattore di coesione e di benessere personale e sociale.

L’attività di mediazione interculturale contribuisce a migliorare la qualità e l’efficienza  dei servizi a vantaggio di tutti i cittadini poiché rende l’organizzazione e i suoi operatori più attenti alle esigenze di personalizzazione.

Alla base tre sono i principi fondanti:
✔ pari opportunità: la mediazione contribuisce a realizzare per la popolazione immigrata le pari opportunità nell’accesso ai servizi, nel rispetto del principio sancito dall’articolo 3 della Costituzione italiana;
✔ partecipazione attiva: la mediazione offre spazio di ascolto, attenzione alla comunicazione, riconoscimento e interazione consapevole e promuove la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti;
✔ intercultura: la mediazione adotta la prospettiva interculturale quale via privilegiata per la conoscenza e la valorizzazione reciproca dei modelli culturali, valori, tradizioni, sistemi sociali e per rimuovere pregiudizi, stereotipi e
discriminazioni tra persone. 

Nel corso di questi anni abbiamo sempre provato a creare e a mantenere contatti con i cittadini delle varie comunità straniere presenti sul nostro territorio, cercando di far capire loro quanto sia vantaggioso intraprendere dei percorsi di interazione con la comunità locale, informandoli sull’importanza di un percorso di integrazione scolastica dei bambini e dei ragazzi, sulla possibilità di prendere in affitto delle case, sulla necessità di stipulare dei contratti di lavoro (senza l’intermediazione illegale del caporale), sulla possibilità di potersi rivolgere ai consultori familiari delle ASL (soprattutto per le donne e i bambini) e quindi sulle modalità attraverso le quali è possibile richiedere l’iscrizione anagrafica e la residenza (anche ricorrendo alla richiesta di iscrizione dei senza fissa dimora) e quindi poter accedere ai servizi socio sanitari garantiti ai residenti.

Grazie a questo costante lavoro di costruzione di relazioni umane e di fiducia, ad oggi siamo riusciti ad inserire diversi bambini e ragazzi in un percorso scolastico; inoltre è stato possibile affiancare molti migranti nelle pratiche burocratiche presso sportelli comunali, sanitari, sindacali e legali.